Successivamente alla chiusura del punto vendita di Melilli, entrambi i figli di Adelia, Giovanni e Paola, nipoti di Alfredo e pronipoti di Santi sono entrati in azienda prendendone gradualmente in mano la gestione, fino a diventarne i titolari nel 2011.

Nel 1973 problemi di salute impedirono ad Alfredo di continuare ad occuparsi dei due negozi. Per assicurare la continuità della gestione, ad Alfredo subentrarono le tre figlie Antonella, Adelia e Daniela. Queste ultime si occuparono della gestione dei negozi, Antonella si occupò invece della riorganizzazione dell’amministrazione conciliandola con la sua attività professionale. Il quarto figlio, Santo, intraprese la carriera universitaria e collaborò saltuariamente all’attività della cartoleria in ambito contabile.

Nel 1953 la cartoleria iniziò un’attività litografica e sviluppò molto il suo ramo d’ingrosso che, a mezzo rappresentanti, vendeva in tutta la Sicilia orientale. Per concentrare tutte le attività in un solo luogo nel 1956, Alfredo avviò la costruzione di uno stabilimento in Via S. Giuseppe La Rena. In questi spazi venivano svolte attività di amministrazione e commercio all’ingrosso, vendita di carte stese per conto di cartiere, cartotecnica e litografia.

La capacità organizzativa di Santi non si dimostrò all’altezza di quella gestione e dal 1930 le redini della cartoleria passarono nelle mani di Alfredo Motta, appena ventiquattrenne, il quale apportò non poche modifiche. Nel 1933 ampliò la vendita al dettaglio affittando altre due botteghe, tutte prospicienti la piazza Mazzini, che fece arredare con un bellissimo arredo ligneo. Diversificò inoltre l’attività aprendo la vendita all’ingrosso in una bottega locata sulla via Garibaldi.

La cartoleria “Santi Motta e Figli” fu fondata nell’aprile del 1923 da Santi Motta, classe 1875. Il negozio consisteva in una sola stanza, al numero 20 di piazza Mazzini. A quel tempo la famiglia di Santi, sposato con Antonia era composta da tre figli: Giovanni avviato alla carriera di avvocato, Alfredo che si stava diplomando ragioniere, e la giovane Maria.